SU STAMPU DE SU TURRUNU
La Terra delle Fate
Su Stampu 'e Su Turrunu
Questo Trek ci accompagnerà nel cuore incontaminato della Sardegna, la Barbagia. Più precisamente esploreremo il territorio dei comuni di Seùlo e Sadali per poter visitare la grotta ‘Is Janas’ e il monumento naturale ‘Su Stampu de su Turrunu’. Il nostro Trek terminerà con la visita a Sadali, considerato ‘il regno dell’acqua’ poiché al suo interno scorre la stupenda cascata di San Valentino, le cui acque finiscono in un baratro sotterraneo detto "Sa bucca manna" (la grande bocca). Sarà quindi molto suggestivo compiere una passeggiata nelle vie del paese ed avvicinarsi alla fresca e ritmata cascata, una rarità. Iniziamo il nostro Trek lungo il sentiero n°203 dell’ente forestale sardo, distante pochi chilometri da Sadali. Camminaremo per poco più di 9 chilometri immersi nei tacchi carsici della barbagia, attraversando tutta la vallata creata dai torrenti Rio Bau Procus, Rio Sa Perda Morta e Rio Caubid e Graba. Giunti a metà del sentiero 203 ci immergeremo nella stupenda foresta di Cannas.
Lo stupendo sentiero, a tratti scolpito nella roccia, ci porterà dopo 4 ore di camminata alla cascata di ‘Su Stampu de Su Turrunu’ creata dall’omonimo fiume che scorre imperturbabile da millenni. Non rimanete altro che proseguire sino a ‘Su Stampu de Su Turrunu’, questa è una singolare cascata immersa nel verde fitto della foresta di Addolì. Fa parte di uno dei monumenti naturali che rendono la Sardegna orgogliosa di potersi fregiare di una diversità del paesaggio davvero unica. Evoca un fenomeno carsico di straordinaria bellezza tanto da essere ormai molto noto e apprezzato.
L’acqua, attrice principale di questo ambiente naturale stupefacente ha scavato, sullo strapiombo di una parete calcarea, un inghiottitoio dove l’acqua dopo essersi tuffata da un’altezza di circa 8 metri riappare magicamente in un grotta con al centro un laghetto ampio e trasparente. Questo fenomeno carsico ha in milioni di anni dato vita ad una forra dove i numerosi ruscelli lasciando scorrere le loro acque cristalline su tutta la vallata hanno permesso la creazione di un ambiente naturale ricco di essenze vegetali anche rare dove l’acqua assurge a sé il ruolo di protagonista principale tanto da essere definito un “paesaggio d’acqua”. Lo scroscio d’acqua che si infrange nel laghetto, i riflessi argentati delle acque limpide e cristalline in movimento conferiscono a questo ambiente naturale una vitalità d’eccezione.
La grotta, invece, con la sua forma regolare e tondeggiante, la vegetazione rigogliosa che avvolge l’ambiente circostante, le pareti calcare tappezzate di muschi ed erbe rampicanti e, soprattutto, il suo gigantismo creano sul visitatore una emozione “ambientale” difficile da dimenticare e rimuovere. Approfittiamo di questo capolavoro che madre natura ha voluto regalare anche all’uomo, fermiamoci a pensare, riflettere ed anche di rifocillarci. Prima di ripartire verso il sentiero 204A che ci porterà alla poco distante Grotta delle Fate, diamo un ultimo saluto alla valle e deliziamoci nell’ammirare le maestose pareti granitiche. Possiamo ora innestarci nel sentiero 204, successivamente 204A, che ci porterà verso la Grotta della Fate. La grotta di Is Janas si estende per 350 m, visitabili quasi interamente.
Secondo la leggenda le cavità sarebbero state la dimora di tre janas (nella mitologia sarda fate/streghe), queste, molto golose, avrebbero cucinato le loro frittelle fino alla quaresima inoltrata, attirando col profumo del cibo un frate che passava non lontano di lì. Costui, adirato per il mancato rispetto della penitenza quaresimale, avrebbe aspramente rimproverato le tre janas venendo però impiccato da queste. La punizione divina avrebbe pietrificato le tre streghe, i loro strumenti da cucina e lo stesso cadavere del frate, le cui forme si individuano all'interno della grotta (da qui alcuni nomi dati alle diverse sale, quali S'Omu de is Janas e Su Mulinu).
Una volta terminata la visita alla grotta Is Janas non ci resta che concludere la nostra giornata nel ‘regno dell’acqua’. Il paese di Sadali è ubicato ai margini del "Taccu di Sadali", ampio altopiano calcareo. Il centro abitato, pittoresco borgo di origine medievale originatosi probabilmente anteriormente al 1335, si sviluppa intorno all'antica parrocchiale di San Valentino. Sadali è circondato da un territorio molto vario e articolato, con boschi ricchi di leccio, rovere, sugherella e sughera. Il toponimo è di origine incerta, ma probabilmente preromana. Nel Medioevo appartenne alla curatoria di Barbagia di Seulo, nel Giudicato di Calari.
Riveste un valore storico la chiesa di San Valentino di origine tardo bizantina. Interessante notare che il santuario è l'unico in Sardegna ad essere intitolato al martire romano vissuto nel III secolo. Non distante dalla chiesa si trova una cascata le cui acque finiscono in un baratro sotterraneo detto "Sa bucca manna" (la grande bocca). Sarà quindi molto suggestivo compiere una passeggiata nelle vie del paese ed avvicinarsi alla fresca e ritmata cascata, una rarità all'interno di un centro abitato. Qui termina la nostra intensa giornata in pezzo della meravigliosa Barbagia.
Comuni Interessati: Sadali, Seulo
Lunghezza: 5km o 18km
Dislivello in salita: da 200 mt a 800 metri
Difficoltà: da E a EE
Tipo di terreno: sentiero
Segnaletica: saltuaria
Attrezzatura: vestiario adatto alla stagione, scarpe da trekking, toiletta personale
Pasti: pranzo al sacco, merenda
Acqua: scorta adeguata alla stagione (in Giugno, Luglio, Agosto e Settembre anche 3 litri a persona)